A che serve ormai il vento
se da te non mi porta
è solo un bussare invano
contro un immobile porta
A che serve il mio cuore
se non sa battere da solo
Perché se provo a volare
poi da solo io non volo
La bufera sul mio volto
mi cinge anima e testa
Come un tronco divelto
come il cuore che detesto
Perché mi va stretto
é troppo ingombrante
Resta sempre presente
mentre tu sei distante
Se sapessi ignorarlo
se potessi estirparlo
Forse i miei pensieri
non sarebbero un tarlo
Ma non ci riesco
non ne sono capace
E cerco altro rumore
mentre l'anima tace
Sui pensieri c'è neve
che scende copiosa
Ma di dentro c'è brace
dentro è tutta un'altra cosa
A che serve respirare
se poi l'aria è viziata
A chi importa più il vento
se da me ti ha rapita
Se solo tu fossi
soltanto una fra tante
Se solo il mio cuore
non fosse così pesante
Forse potrei respirare
anche senza il tuo vapore
Forse potrei trasformare
il tuo ghiaccio in tepore
Ma non riesco a farlo
non lo posso accettare
È un dolore infinito
che non so sopportare
Se almeno sapessi
andare anche io a puttane
Se solo io riuscissi
a lavar via il tuo catrame
Forse tu scivoleresti via
come hai fatto dalle mie mani
Ma per ora tu resti qui
salda e senza un domani
Se riuscissi ad estrarti
come un dente cariato
Una protesi al cuore
con un sorriso inventato
Ma il vento trasforma
i miei sogni in paura
Ed è talmente forte
che io non trovo riparo
Mi soffia ormai di dentro
non mi dà pace un istante
Mi colpisce dal centro
con forza devastante
E mi ricorda che il mio fiato
l'ho ormai confuso col tuo
Ed ostinatamente soffia
gridando un nome ... il tuo
Adriano
A te Donna
A te donna
unica tra le tante
Dono il mio respiro
ti offro un istante
Solo un cuore
un battito soltanto
Perché il tuo calore
lo trasformi in canto
Tra i tasti della vita
e quelli dell'eterno
Come note di poesia
nascoste in un quaderno
Un solo attimo
per risponderti
Ma un universo
per domandarti
Poi per tutto il resto
quel che posso darti
Sarà soltanto un pretesto
e l'infinito per amarti
Adriano
La strega
Li senti giù in piazza?
già preparano il legno
Ti hanno già giudicata
dentro al loro disegno
E non gli basta vedere
i segni sulla tua schiena
Non gli basta sapere
che sei alla catena
Urlarano forte in strada
contro i silenziosi sospiri
E sporcano la tua rugiada
coi loro neri pensieri
Li senti? E già tardi
e la pazzia non ha orario
Strappano già le pagine
del tuo povero diario
Indagano, inventano
tra i fiori e il letame
Setacciano, frugano
come un cane che ha fame
Lo senti il delirio
della loro onnipotenza
Che spezza ogni stelo
che ha odor di speranza?
È folle la folla che grida
"al rogo la strega"
E se poi era una santa
chi se ne frega
La senti la gente
parla senza dir niente?
Non è mai costante
e come fumo nel vento
Appiccano il fuoco
assetati di paure
Violentano i sogni
con le loro congetture
E affinché quella schiera
si senta sazia ed appagata
C'è bisogno di un agnello
o di una strega bruciata
E non gli importa sapere
se tu sei l'uno o l'altra
Non gli importa capire
se il vero è ben oltre
Sono dotti, sapienti
sono filosofi e dei
Sono il niente di niente
e la tua colpa è che sei
E la tua carne di luna
non ha più speranza
Sul rogo di fiamne
della loro ignoranza
Adriano
Finalmente i miei libri sono ufficialmente in vendita a tutti i seguenti link ed ordinabili in tutte le librerie (Mondadori, Feltrinelli, Ibis, Libreria Universitaria, Susil ecc..)
Ma soltanto la Susil edizioni ( ed io) effettua la spedizione in 24 ore
per ora sono solo in cartaceo, sarò all'antica e controcorrente ma ho bisogno di toccare con le mani quello che leggo. Ma per dicembre uscirà una nuova edizione con la publicazione anche in ebook
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I miei pensieri randagi
abbaiano come dei cani
Ululano forte alla luna
come se non ci fosse domani
Sono delusi e rabbiosi
non conoscono carezze
Spesso sono bastonati
da delusioni ed amarezze
Sguinzagliano emozioni
che non portano il collare
E di regole ed inibizioni
non ne vogliono sapere
I miei pensieri feroci
non mi danno mai pace
Fanno troppo rumore
mentre l'anima tace
I miei denti stretti
serrano giorni sbagliati
I miei occhi rossi
sono troppo incazzati
Per farsi addomesticare
dalla tua pelle di velluto
Per chinare la testa
e poi chiederti aiuto
Ho troppa sete di vento
che da sempre rincorro e cerco
E non starò mai rinchiuso
dentro una gabbia del tuo circo
Adriano Viola
Respiro ad occhi chiusi
l'illusione di un tepore
Concentrandomi sopra
un illusorio raggio di sole
Spesso troppo fragile
spesso troppo distante
Per sopravvivere oltre
al mio inverno delirante
Adriano Viola
Pensieri biodegradabili
Vorrei avere
dei pensieri più labili
Che non restassero
là sempre stabili
Vorrei che dopo un po'
così si smaltissero
Che di starmi dentro
poi la smettessero
Vorrei che svanissero
andassero altrove
Via come un passero
che va chissà dove
Vorrei diluirli
come con l'acetone
Che magari annegassero
come con l'alluvione
Vorrei stoccarli
in un angolo scuro
Magari stivarli
dietro ad un muro
Ma il tuo cuore acrilico
è ormai una fissa è stabile
E rende ormai il mio pensare
non più biodegradabile
Adriano Viola
Space Invaders
Spesso mi chiedo
come sia cominciata
non si avanza di un metro
E non c'è mai ritirata
Solo uno stallo eterno
in un fumante inferno
non c'è nessuna fortuna
morte dietro a ogni duna
Agguati e gabbie
di sguardi cruenti
tra queste sabbie
spazzate dai venti
Ma poi solo un sole
soltanto una luna
due sfere da sole
a scandire la fine
Perchè l'universo
madre d'amore
come dono perverso
ha creato il dolore?
Perché gli esseri stolti
che ci chiamano alieni
seminano di plastica i raccolti
riempendo l'aria di veleni?
Mangiano carne
di inermi creature
tra fogli timbrati
e sterili procedure
combattono per niente
per un metro di terra
ogni occasione è buona
per farsi la guerra
La battaglia dei soli
Tra solchi e crateri
Le stelle spezzate
Le acque inquinate
Fanno tratta di schiavi
Hanno il deserto di dentro
Al dolore altrui ignavi
Senza alcun sentimento
Solo un errore
per forza uno sbaglio
pensarli in pace …
è soltanto un abbaglio
hanno solamente sangue
nelle loro mani
creature infide …
questi esseri umani
Adriano Viola
Tor cane randagio con malformazione ad un piede e sordo a rischio avvelenamento preso con me curato ora ci sente moooolto bene anche col naso....... Mi ha ripagato per dieci volte i soldi spesi e soprattutto per mille volte l'amore ricevuto il che non ha prezzo.
A chi mi diceva non ci spendere tempo e denaro darà solo problemi.... Che grossi grossi problemi che mi trova....
Aria vuota e sterile nelle mie narici
Stanco di credere in voli pindarici
Troppo corti per subliminare
troppo fragili per continuare
Cadono giù al primo colpo di vita
Come una mattanza una corsa finita
Il primo boato con suono di morte
Il primo guardiano che chiude le porte
Cancelli preclusi ai voli sperati
Ali dissolte con sorrisi abbattuti
Frantumi di sogno che già più non c'era
Di un Icaro bruciato e sporco di cera
Perito Prometeo con fiamme di vita
Donate a chi ghiaccio ha fra le dita
Chi non conosce il calore spesso lo fugge
Chi non ha un cuore quello altrui trafigge
Morfeo disfatto da ombre reali
Sogni lavati da troppi temporali
Quando tutto il cercare diventa solo lite
Quando la strada è bloccata da un monolite
Adora e fai un Dio del tuo fallimento
Riposa le tue ali in attesa del vento
Adriano
Radioattivi pensieri.
Tra felci di vetro e fiori di cristallo
Tra erba di sale e rami di corallo
Tra ciottoli di fiumi dove il niente scorre
Tra rovine di strade che nessuno percorre
Tra echi di silenzi e rumori ormai muti
Tra miriadi di fantasmi di sogni finiti
Tra immobili stagioni perse nel nulla
E silenti vagiti come una vuota culla
Tra misteri che nessuno ormai svela
Tra polvere arsa che il cielo ora vela
Tra Arcane ombre a cercare riparo
Nuove forme dal tratto non chiaro
Ignoro la rotta il percorso e la via
Niente è familiare nella mente mia
Vaghi pensieri frammentati e distratti
Confusi e remoti riemergono a tratti
Esplosioni di morte nell'anima mia
Funghi di fango a cancellarne la scia
Radioattivi bagliori nell'eterno imbrunire
Tra orbite vuote che non sanno vedere
Calato il sipario chiuse le tende
La vita si arrende nulla riprende
Esplosa ogni logica, senso o respiro
Il tutto ora è statico, ignavo e passivo
Nessuna indicazione per il percorso
Niente più è nuovo tutto è trascorso
Niente progetti per futuri domani
Tutto ora è polvere nelle mie mani.
Il tempo ora è statico è fermo è finito
Il canto è un silenzio pesante mai udito
Un cielo ferito di rosso si tinge
Mentre su tutto il niente si spinge
Arriva a coprire con rubini e smeraldi
Smorzando sorrisi una volta spavaldi
Adriano "nuclearizzato.."
🍂🍃🍁🍂🌿🍃🍂🍁🌿🍂🍃🍁🍀🍁🍀🍃
Fluttui d'autunno
Portata da un tiepido vento ora danzo
Dal mio mondo statico mi stacco avanzo
Attraverso campagne e tetti di case
Non ho più legami alla mia base
Respiro il distante che prima ignoravo
Ritrovo sorelle che non conoscevo
Con loro io ballo folate di vita forte
Solo un passaggio scambiato per morte
Gonfia di vuoto in balia della brezza
Osservo la vita e la sua tenerezza
La vita la vedo adesso che è persa
Mi sento ancor forte mi sento diversa
Non ho più radici, non ho più appendici
Non ho più legami con chi mi nutriva
No riparo più frutti che il sole baciava
Adesso riposo cullata nel cielo
Adesso il sole é coperto da un velo
Ho terminato il mio ciclo terminato i miei scopi
Adesso aspetto soltanto che il vento si plachi
Soddisfatta per questo mio ultimo viaggio
Sognando altre gemme a darmi coraggio
Verdi speranze che primavera raccoglie
E che l'amore trasformerà in nuove foglie
🍂🍃🍁🍂🌿🍃🍂🍁🌿🍂🍃🍁🍀🍁🍀🍃
Adriano " autunnale"
Domenica mattina piena di nuova vita.... E appena arrivato Ozzy .... O Pimpa dipendera dal sesso....